In occasione della partenza delle navi della Global Sumud Flotilla, dal porto di Genova e da altri porti
italiani e internazionali, la Rappresentanza degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale esprime il suo totale e incondizionato sostegno a questa nonviolenta iniziativa di solidarietà internazionale. Riteniamo doveroso non restare indifferenti rispetto a questa azione, in pieno accordo con i nostri principi e con la nostra storia e prendere una posizione sottoscrivendo e diffondendo un comunicato in supporto della flotta.
La parola araba “Sumud”, utilizzata per denominare le navi della flotilla, è quasi intraducibile in italiano, derivando dalla radice araba ṣamada, questo concetto pilastro della cultura palestinese significa insieme resistere e prendere, denotando un carattere sia passivo che attivo. Il Sumud non si limita a dire "no" alla violenza insensata, agli atti genocidari, alla cancellazione dell'identità di un popolo, resistendo passivamente e fieramente come un ulivo di fronte alla bufera:
“Rappresenta il coraggio di restare, la dignità di chi resiste senza violenza, il rifiuto di piegarsi all’oppressione, la forza silenziosa di chi non scappa e continua a vivere, costruire e curare anche sotto le bombe”
da un amico e collega rappresentante di origini libanesi
Il Sumud è anche l'atto coraggioso di "prendersi" un futuro migliore, creando un'alternativa concreta e costruendola attraverso un impegno quotidiano e assolutamente pacifico. In questo l'iniziativa della Flotilla, agendo in piena conformità con il diritto internazionale e riunendo attivisti da 44 paesi in una delle più grandi missioni umanitarie spontanee e partite dal basso, ricalca perfettamente le orme dei padri fondatori del Servizio Civile. Come loro che, pur di esprimere un intimo e convinto ripudio alla guerra sacrificarono la propria libertà rifiutando di imbracciare le armi e gettando così le basi che permettono oggi a oltre 60.000 Volontari di costruire una società più giusta, così gli attivisti della Flotilla incarnano oggi quello stesso spirito nel Sumud. Davanti a un bilancio di vittime che, solo tra i morti confermati, raggiunge numericamente l’intero corpo del Servizio Civile Universale, il non rimanere indifferenti diventa doveroso. I principi costituzionali di pace, giustizia e tutela dei diritti umani, nonché i valori fondativi del Servizio Civile nati dalla sua storia di Obiezione di Coscienza, ci impongono di schierarci al fianco di chi porta avanti questa risposta solidale e nonviolenta.
Viste le dichiarazioni del ministro israeliano Ben-Gvir ed il tragico precedente della “Mavi Marmara” del 31 maggio del 2010, dove l’IDF uccise 9 attivisti e ne ferì oltre 60, chiediamo con urgenza alle istituzioni nazionali, europee ed internazionali di garantire la sicurezza di tutti gli attivisti della Flotilla, il cui operato è esclusivamente umanitario e pacifico e ai governi di agire in protezione diplomatica qualora i diritti dei propri cittadini presenti sulle imbarcazioni venissero violati.
Ci uniamo quindi all'appello per un immediato cessate il fuoco, per la pace e per la piena affermazione e tutela dei diritti umani del Popolo Palestinese.
Con il nostro più profondo sostegno, soffieremo sulle vostre vele il vento della giustizia e della pace.
A voi, coraggiosi e coraggiose, auguriamo buon vento e mare calmo.
Continuate a ricordarci cosa vuol dire essere Umani.
La Rappresentanza degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale
(Pubblicazione del 18/09/2025)