| 16/07/2014 Riforma Servizio Civile: chiusura agli stranieri rappresenta un ingessamento culturale antistorico  “In una fase in cui si stanno gettando  le basi per la costruzione di un servizio civile aperto a tutti quelli che  chiedono di farlo, precludere questa possibilità ai giovani stranieri che  risiedono nel nostro Paese e si candidano ad acquisirne la cittadinanza  rappresenterebbe un ingessamento culturale antistorico”afferma il Presidente  del Forum nazionale Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli, all’indomani delle  dichiarazioni del Presidente del Consiglio in occasione del discorso ai  senatori e deputati democratici.
 “L’apertura del Servizio Civile,  indicato da Renzi come lo strumento principe per la costruzione della  cittadinanza europea, a popoli diversi da quelli degli Stati membri  dell’Unione, rappresenterebbe un progresso culturale nel processo di integrazione  volto alla costruzione di una comune identità europea” continua Borrelli. “Il  servizio civile quale occasione di partecipazione alla vita sociale del nostro  Paese faciliterebbe l’integrazione sociale e culturale di quei futuri nuovi  cittadini italiani, offrendo al contempo un’opportunità di crescita anche ai  giovani italiani che si troverebbero a condividere con loro, in contesti  multiculturali, questa esperienza” spiega il Presidente del Forum Nazionale  Servizio Civile. “Ciò non stride – precisa Borrelli - con l’ancoraggio del  Servizio Civile Universale all’art 52: difendere la Patria oggi significa  impegnarsi in attività di solidarietà a favore della comunità. Negare questo  diritto ai giovani stranieri che lo chiedono vuol dire non recepire i mutamenti  sociali intervenuti nel nostro Paese.”  “Plaudiamo, invece, all’intenzione del  premier di ricondurre la discussione sulla cittadinanza nel tema dei diritti”  aggiunge Borrelli. “Il FNSC da tempo invoca una legge specifica che sciolga  tutti i nodi relativi alla questione. Auspichiamo però che ciò avvenga in tempi  certi e celeri: il prossimo 17 settembre la Cassazione si pronuncerà su un  ricorso presentato da un giovane figlio di immigrati nel 2011, cui i due primi  gradi di giudizio hanno dato già ragione sul valore discriminatorio di un  servizio civile per i soli italiani.” “Se la legge sulla cittadinanza e quella  sulla riforma del servizio civile non cammineranno di pari passo si rischiano  una serie infinita di ricorsi che comporterebbero il diniego del diritto a  tutti i giovani a partecipare al servizio civile, piuttosto che aprirlo a  chiunque ne faccia richiesta. ” avverte il presidente del FNSC. “Abbiamo  inoltre apprezzato il richiamo alla centralità del principio della trasparenza  nell’operato di coloro che gestiscono le risorse pubbliche destinate al  finanziamento del Servizio Civile – ha poi aggiunto Borrelli – che è per noi espressione  della volontà di far si che non si creino più, anche in materia di Servizio  Civile, pericolose opacità.” “E’ bene però ricordare che è l’Ufficio Nazionale  per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri a gestire direttamente  i fondi che sono, per altro, tutti destinati al solo rimborso dei volontari e  non, come troppo spesso accade di leggere, a finanziare gli enti. Più  trasparenti di così agli enti si può chiedere solo di diventare invisibili". | 
 
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